Il tecnico del Milan, Massimiliano Allegri, ha avuto modo di esprimersi sulla partita contro il Sassuolo. Ecco le parole dell’allenatore.
Il Sassuolo è una sua ex squadra e alle 12.30 ha sempre battuto il Milan. Ed è anche una neopromossa come Cremonese e Pisa…
“Cerchiamo di invertire la rotta, il Sassuolo è anche una bella squadra, una di quelle che – quando ci giochi contro – le partite non finiscono mai. Ha tecnica e equilibrio. Dovremo giocare con attenzione, rispetto e ordine”.
Che ragazzo è Pulisic? Le ricorda qualcuno? Ha margini di crescita? E se ci fa il punto infortunati
“Certo, ne ha. Nella vita privata è molto schivo, ma in campo si trasforma. È diabolico davanti alla porta. Deve ancora trovare la miglior condizione, così come Nkunku, anche lui sta migliorando molto fisicamente, a Torino ha fatto molto bene. Punto infortunati? Leao non ci sarà domani ma sicuramente ci sarà in Supercoppa. Fofana è rientrato ma domani lo lascio a casa perché non ha fatto allenamenti. Athekame è convocato. Gimenez sta lavorando, speriamo di averlo a breve”.
C’è un problema di approccio alle partite?
“Nella stagione ci sono varie fasi, all’inizio partivamo molto bene, poi iniziavamo il secondo tempo facendoci il segno della croce. Oggi è un po’ l’opposto, dobbiamo trovare l’equilibrio. L’inizio col Sassuolo? Speriamo di non prendere gol. Poi giochiamo alle 12.30, siamo sottole feste e c’è sempre un po’ quell’aria di festa, dobbiamo essere concentrati per cento minuti. Domani la fase difensiva dovrà essere davvero molto buona”.
Nkunku ha poca fiducia in se stesso?
“Deve essere più sereno, è in un ambiente dove è stato voluto. Allenatore, società e compagni hanno piena fiducia in lui. Deve sorridere un po’ di più, glielo dico sempre. Sono sicuro che, da qui a fine anno, farà ottime cose”.
Perché secondo lei le favorite per lo scudetto sono Inter e Napoli? E cosa manca al Milan?
“Inter e Napoli l’anno scorso sono finite seconda e prima, deciso all’ultima giornata. È normale che lo siano. Il Milan ha cambiato tanti giocatori e, qui, stiamo facendo un percorso. Al Milan serve ambizione e convinzione di fare il massimo, partendo dalla base che si deve tornare a giocare la Champions”.
La preoccupa il numero di attaccanti a disposizione?
“Fino a gennaio, anche volendo, non può arrivare nessuno, quindi vanno trovate soluzioni interne. I ragazzi me le danno, quindi sono sereno. Mercato? La società è vigile, ma noi restiamo con la testa al Sassuolo”.
Ha fatto vedere qualche partita di Milan-Sassuolo recente alla squadra? Magari quella dei 5 gol presi in casa…
“Il Sassuolo ha caratteristiche precise. Loro, in qualunque momento, possono fare qualcosa. Serve rispetto, lo ripeto. Per i tre punti serve una partita molto seria: tecnica, fisica e mentale”.
Si aspettava a questo giro di boa di essere a questo punto? Non a livello di classifica, ma di crescita del gruppo
“All’inizio non potevo saperlo, ma il gruppo si è messo fin da subito a disposizione. L’obiettivo è tornare in Champions, cosa non facile visto che ci sono 7-8 squadra in lizza. Sicuramente stiamo lavorando bene, ma bisogna ancora migliorare nelle fasi della partita, tipo quando l’avversario è in difficoltà e va ucciso. Passo passo. Senza dimenticare l’obiettivo principale, che è sempre la prossima partita”.
Si dice che il non fare l’Europa sia un aiuto, ma ci sono anche tante difficoltà. C’è qualcuno che gioca a nascondino nel dire ciò?
“Io avrei piacere a giocare la Champions e a giocare ogni tre giorni. La bellezza è giocare la Champions, poi che sia uno svantaggio o vantaggio non lo so”.
Come gestirà Modric? Jashari è pronto?
“Jashari è cresciuto molto e sta facendo bene, pensare in prospettiva tra Sassuolo e Supercoppa non serve. Le mei scelte saranno in funzione della partita di domani, non di giovedì. Poi vedremo chi sono i vivi, chi i morti e chi i feriti. E decideremo”.
La determinazione in difesa è fondamentale, anche se qualche pausa Tomori ce l’ha…
“Non è lui, è tutta la squadra che ogni tanto ha delle pause. È una di quelle situazioni dove dobbiamo migliorare, anche perché non possiamo essere sotto di due gol dopo dodici minuti. Capita, ma non deve capitare”.
Cosa aggiunge una rimonta come quella col Toro al processo di maturazione?
“Aggiunge tre punti, entusiasmo ed energia. Però più alzi l’asticella più si assottiglia il margine di errore, visto che il pericolo è dietro l’angolo. Concentrazione alta, non abbassiamo le difese immunitarie”.
Che ragazzi ha trovato con cui lavorare?
“Ho trovato un gruppo che si è messo in discussione e con voglia di migliorare, e soprattutto hanno capito di avere la grande opportunità di giocare in una grande squadra come il Milan. E il Milan lo si deve tenere, con professionalità ed entusiasmo. Anche perché, se vai via, tornarci è difficile”.




